lunedì 28 ottobre 2013

Anna

Anna, sei nata 9 giorni fa.
Non ho scritto nulla su di te, perché volevo prima prenderti in braccio.
Sei nata di sabato pomeriggio, mezza Italia più in giù di me, mezza Italia più in su di dove io e tuo padre siamo nati e cresciuti.
Tuo padre. Cioè, mio fratello.
Già questo basterebbe a capire con quanta enorme forza tu e i tuoi tre chili scarsi siate riusciti a sconvolgere ogni equilibrio conosciuto.



 Dio, se sei bella.
Così piccola e perfetta.
Profumi di bambina piccola.
E sei emozione allo stato puro.

Fai le smorfie, sorridi, ti corrucci con le stesse rughe fra gli occhi di tua madre, sei buffa e leggerissima.
Come ti incastri con naturalezza nelle braccia dei grandi, atterriti di gioia ed impauriti dal tuo essere così fragile e così nuova.
Ridisegni ogni relazione.

E mi regali uno sguardo più pulito, più luminoso sul mondo.

Benvenuta.


martedì 22 ottobre 2013

Another Lonely Day

Che poi è solamente il titolo di una canzone di Ben Harper.
Non ho intenzioni derelitte, cominciando con questo titolo che di derelitta ha tutta l'apparenza.
Non oggi, davvero.

E' capitata nelle casse del pc di casa perché ce l'ha portata il random, lo stesso che prima mi ha proposto i Green Day e dopo My sharona. Quindi non c'è dolo.

Però mi ha portato a staccare gli occhi e la concentrazione dalla finestra aperta sulle tabelle di classificazione della Dewey e a riflettere sul contesto che abito, da un po'.

Another lonely day.
Un altro giorno da sola.

Lavoro da casa, tutti i giorni, tutto il giorno. Da sola, ovviamente.
No, frenate gli sguardi commiserevoli, non ce n'è bisogno.
Lo so.
Che non è un bene non poter parlare con qualcuno, fare una pausa per un caffè, per una chiacchiera.
Che non è un bene preferire le pantofole alle scarpe.
Che non è un bene intercalare lavoro e lavatrici nello spazio di pochi metri.

Mi viene in mente un film fantasy in cui Jodie Foster è una scrittrice agorafobica che non esce mai di casa e a un certo punto viene catapultata su un'isola deserta all'avventura.
Ecco, magari.
Magari anche meno, per carità.

Ma sapete che c'è? Che nonostante tutto sto abbastanza in equilibrio. Mi aggrappo al filo del funambolo con tutta me stessa e scopro che riesco a non cadere, anzi di più: riesco a non oscillare nemmeno. Addominali d'acciaio e baricentro incrollabile.

Ho una routine un po' sgangherata che però alla fine funziona e che mi fa arrivare indenne alla fine di ogni giorno con la stanchezza dei giusti e nessuna nostalgia per quello che avrei potuto o voluto fare altrove.

Sì, ci sono dei trucchi.
Sapere che mi sono data l'obiettivo di arrivare fino a natale in questo stato, col nuovo anno, se non cambia nulla, lo farò cambiare io, in qualche modo.
Sapere che comunque, arrivati alle otto sera, esco di casa per andare in palestra, o in piscina, o al corso di giardinaggio, o di tedesco. L'avevo detto, fuori cinque sere su sette.
Sapere che ho una vita che nonostante tutto si palesa spesso divertente, comica, in compagnia.

Un ingranaggio ben oliato che fa andare anvanti l'orologio senza troppi errori di misura, o secondi saltati e accumulati.

Sono una persona che ama avere ben chiaro cosa c'è davanti a sé, altrimenti non si gode il paesaggio, atterrita com'è nel tentativo di decifrare la carta stradale per non sbagliare. Forse è masochismo, non so.
Ma ho accettato che, per ora, questo è ciò che ho e devo farmelo bastare.
Anzi no: devo riuscire a desiderarlo, ogni mattina, e a non sgretolarmi al primo senso di vertigine, là sul filo.
Zen, molto zen.
Un passo, un respiro per volta.


martedì 15 ottobre 2013

Beep-Beep

Quando il corriere citofona, non immaginerebbe mai che mi sta aprendo le porte della consapevolezza.




Ora lo so.
Divido il mio tetto con Wile Coyote.


domenica 13 ottobre 2013

Domenica è sempre domenica (ma con un premio vale doppio)



E' un'assenza ingiustificata, la mia, se guardo agli ultimi giorni.
Ancor più se pensiamo che l'ultimo intervento lascia negli occhi di chi legge l'immagine di Gianni Morandi. Gulp!
Sono successe molte cose durante quest'ultima settimana, cose di cui non avevo parlato prima per scaramanzia e di cui non ho parlato subito per mancanza di tempo. Il succo, miei curiosissimi lettori, è che ho di nuovo un lavoro, anche se... ci sono molti anche se, ma ho scelto di ingorarli fino a data da destinarsi. L'altro succo (che magari il primo conteneva tracce di kiwi e voi siete allergici) è che da domani sarò fuori ogni 5 sere su sette per fare cose che poi vi racconto, indi per cui i prossimi weekend verranno trascorsi all'insegna del motto 'uscire sabato sera?? troppo main stream! restiamo a casa in pigiama a guardare le puntate arretrate di Dexter!".
Ecco.
Fatta questa doverosa premessa che vedo vi ha accattivato come un libro di Baricco degli anni novanta, passerei al reale oggetto di questo post, ovvero - udite, udite -  c'ho UN PREMIO!
Sì, lo so, voi bloggers consumati ne avete la cantina (e forse non solo) piena, ma io sono piccola e nera e mi rallegro come da bambina davanti a una barbie nuova quando mi regalano qualcosa, quindi mo' vi beccate l'autocelebrazione domenicale (che fa un po' Angelus del Papa) della sottoscritta, che stringe fra le dita il suo nuovo fiammante


Prego, applausi.

Devo ringraziare l'ottima Princi che mi ha inserito fra i suoi premiati, rendendomi orgogliosa e sempre più contenta di far parte della blogosfera e nel farlo ho già adempiuto ai primi doveri di premiata, altrimenti detti

1° REGOLA: Nominare e ringraziare chi ti ha passato il premio
Princi, grazie, Princi, grazie, Princi, grazie! Oh, grazie! E voi, che state a guardare questa mia commossa serenata, andate a vedere il suo blog, se già non lo conoscete! Uno dei posti che ho sentito subito affine a me, un blog gentile ed emozionante... Su, su!!

2° REGOLA: Rispondere alle 11 domande di chi ti ha passato il premio e inventarne altre 11 da rivolgere ai blog che premierai.
Pronta!

1. Qual è il tuo piatto preferito (può essere anche un alimento singolo)? 
Domanda difficilerrima... direi tutto ciò che ha una densità pari a quella di un buco nero, tipo la pasta al forno, le lasagne, la parmigiana, il gateau di patate...  
2. Qual è il piatto (o l’alimento singolo) che ti tenta di più quando sei a dieta? 
La pizza e i formaggi. 
3. Qual è il piatto o l’alimento singolo che mangeresti tutti i giorni e non ti stancherebbe mai? 
Ehm... la pizza e i formaggi! 
4. A quali orari fai i tuoi pasti? 
colaziono verso le 7 e mezza (sabato e domenica aspetto che si svegli il consorte, quindi capita anche verso le 11...), pranzo a seconda di quando finisco la mattina lavorativa - all'una? le due? talvolta le tre - ceno verso le 9. Di solito non faccio merende varie, al limite mi drogo di the, tisane o frutta 
5. Quale piatto o alimento singolo non riesci proprio a mangiare perché non ti piace? 
L'uovo sodo. Bleah! 
6. Quale piatto o alimento singolo ti tenta di più durante il ciclo mestruale? 
Ogni genere di junk food: dalle patatine alle tartine artigianali con maionese e soppressata calabra... 
7. Preferisci i carboidrati a pranzo o a cena? 
A pranzo senza dubbio, ma ultimamente è capitato spesso di mangiarli a cena. E il mio stomaco se ne è accorto subito. Maledetto. 
8. Conti le calorie di ciò che mangi o mangi liberamente? 
No, mai fatto, neanche sotto dieta. Entrerei in un loop che mi farebbe dire a me stessa 'ma sei scema??' 
9. Se hai risposto che conti le calorie, quante ne assumi mediamente al giorno?
Non ho risposto, ma credo che siano comunque un po' di più di quelle che mi servono. Sì, dovrei rimettermi a dieta :(
10. Quanta acqua riesci a bere durante il giorno? 
Un litro, quando faccio attività fisica anche due 
11. Se fosse l’ultimo minuto della tua vita, quale piatto o alimento singolo sceglieresti di consumare? 
Ricopritemi di Brie e Gorgonzola e facciamola finita!

REGOLA N. 3: assegnare le domande e il premio a 11 blog con un numero basso di followers e informarli del premio.
Ok, difficile, ma ci proviamo (qualcuno ha un po' più di lettori, ma va bè):
Se la domenica, leopardianamente vi affligge, rispondete a queste undici umillime e babeliche questioni... vi sentirete meglio!
1. Perché hai il nome (o lo pseudonimo) che hai?
2. Se fossi un personaggio di fantasia chi saresti?
3. Conosci una o enne lingue straniere?
4. Cosa volevi fare da grande quando avevi 8 anni?
5. Se hai un'ora libera ti dedichi a...
6. L'ultimo libro che hai letto e il tuo libro preferito
7. Una cosa che proprio non capisci
8. Che cosa ti fa ridere senza ritegno?
9. Il ricordo più bello che hai
10. Cono o coppetta?
11. Vuoi più bene a mamma o a papà?

Mado' sono arrivata al fondo!
Buona domenica a tutti! ;)

martedì 8 ottobre 2013

Scende la pioggia

Sera. Diluvio. Un condominio torinese a caso.
Come di consueto, la parete di cartongesso che divide i due appartamenti al quarto piano lascia filtrare agevolmente le parole dei rispettivi abitanti, da una parte all'altra.

"...sceeeende la pioggia ma che faaaa..."
Musica, di sottofondo, al di là della parete sottilissima, si mescola al rumore delle gocce di pioggia picchiettanti sugli infissi.
"...crolla il mondo addosso a meeee..."
Copre i rumori delle stoviglie, della televisione, del rubinetto aperto.
"...per amore stoooo morendoooo..."

Una voce si staglia a volume più alto, il ragazzo avrà meno di trent'anni ma, come al solito, le sue parole si impongono arroganti su tutto il resto.

"Vaffanculo Gianni!".

Sottintende: Morandi.

sabato 5 ottobre 2013

Buona idea, Cattiva idea #4



Buona idea: Organizzare una maratona cinematografica di Harry Potter con un paio di amici

Cattiva idea: Organizzare una maratona cinematografica di Harry Potter e di conseguenza sognare di essere Hermione Granger, che deve fare pipì, ma non può andare nel bagno delle ragazze in quanto, avendo bevuto la Pozione Polisucco, ha le fattezze di Harry Potter.


martedì 1 ottobre 2013

Odore

Che poi, alla fine, l'odore di casa è sempre lo stesso, ogni volta che ci torno.
Lo percepisco appena varco il portellone dell'aereo atterrato a Lamezia Terme, e si fa strada fino a quando non si posteggia davanti al cancello.
Odore di quando, da ragazzina, tornavo a casa da scuola e aprivo la casa, accendevo le luci dell'ingresso, mi sedevo sulla poltrona in cucina di traverso e aspettavo che i miei tornassero da lavoro.
Odore della mia stanza che ha cambiato letto e colore quando sono andata all'università, odore delle mie tantissime candele che accendevo solo una volta l'anno tutte insieme, il giorno del mio compleanno, col rischio di dare fuoco alla casa.
Odore del mio armadio che è lo stesso di quando ero bambina e ora se ci appendo i vestiti, toccano terra o non ci vanno del tutto.
Odore di fresco e umido nel salone, dei due divani messi ad elle, del plaid infeltrito e delle mie videocassette preferite.
Odore delle lenzuola che è sempre odore di sole.

E rumore.
Cigolio del cancello d'entrata e del mobiletto del bagno.
Mio padre che sbatte la porta del salone.
La signora che abita sopra che pulisce la ringhiera alle 7 di mattina.
Le macchine che passano a razzo in curva, sotto casa.
Le campane di Gagliano.
Il vento.

Il vento che c'è.

Fa buio presto, qui, non come a Torino.
Quando cambierà l'ora il pomeriggio praticamente non esisterà più. E allora mi verrà - mi verrebbe - voglia che sia già natale, anche se senza neve, senza ghiaccio.

Domani riparto, la pausa è finita.
E questo vento l'ho inspirato a più non posso, fino in fondo.

Non voglio più stare in apnea.