lunedì 14 marzo 2011

E se domani...

...E se domani mi svegliassi nel passato, indietro di 5 o 6 anni.
Roma, l'università, tantissimi esami ancora da fare, casa Manni, gli obiettivi certi da raggiungere, la distanza, gli amici quando voglio.
Se ripiombassi lì, se avessi indietro quella serenità, quell'entusiasmo, quella fiducia.

...E se domani mi svegliassi nel futuro, avanti di 5 o 6 anni.
Un lavoro, una città diversa, una nuova famiglia, la mia vecchia famiglia.
Se potessi vederlo, prevederlo, se percepissi anche solo per poco le sfide sostenute, le battaglie vinte e quelle perse, le nuove gioie, gli ostacoli quotidiani, la bellezza di una felicità di routine.

...E se domani mi svegliassi in un altro presente.
In America a studiare. O In Italia a lavorare. Magari da sola.
Se sapessi parlare altre due lingue, vivere senza fare compromessi, seguire le strade dell'istinto, se mi andasse bene, stavolta.

...E se domani. Ma sottolineo se.
(Mi) sento Mina (Vagante).
Mi sveglio ogni giorno, quasi sempre presente a me stessa. E ho (quasi) tutto quello che desidero: il vizio e il rito della colazione pronta, la gioia del contatto, i nuovi libri da studiare, i progetti da immaginare, le sfide da concretizzare. La capacità di reinventarsi non appena serve.
La forza di guardare indietro senza rimpianti.
La disciplina di protendersi in avanti senza fretta.

...E se domani, e sottolineo se, mettiamo caso, perdessi me.
Avrei perduto il mondo intero, non solo me.

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