lunedì 2 marzo 2015

Keep calm and Festina Lente

Oh, io a Venezia non c'ero mai stata.
Quindi febbraio 2015 si chiude con una mirabolante lacuna colmata, e son felice.

Sono stata brava.
L'ho mascherata per bene, questa tre giorni in laguna, sventolando brochure del gigaconvegno per gli addetti ai lavori sui libri del cinquecento, complice la Dirimpettaia - la stessa del Bergonzoni di san Valentino, per dire - e ce l'abbiamo fatta a mettere i deretani sul frecciabianca con tratta ovest-est, ché la formazione è importante.

Venezia, dunque.
Sba-bam. Che è il rumore della mia mandibola crollata verticale, alla vista di tanta stranissima bellezza. Tanto per cominciare il mare.
Essì, subito che mi tacciate di banalità, perdiana. Ma no, state a sentire. Il mare.
Il mare a me mi manca assai. Mi manca vederlo all'orizzonte, sapere che c'è, da qualche parte, nel paesaggio che ruotando a 360° il mio occhio recepisce, le Alpi sono belle, per carità, ma capisci... Mi manca l'odore, l'umidità. Con buona pace dei miei capelli, che tanto ricci lo sono già di base, al limite virano verso l'anarchico, donandomi un wild look tipo Medusa-coi-serpenti.
Per cui ecco, Venezia ha vinto facile facile, da subito. Perché il mare ce l'ha dappertutto.

Un pelo scomoda, a dirla tutta. E sali sul ponte, e scendi dal ponte, e taglia il canale, e fatti sto chilometro a piedi, e toh, guarda, c'è un altro ponte, e via così. Mettici un trolley e ottieni il disagio supremo. Però senza auto è una pacchia, lo devo dire.

Poi, mangia&bevi: io credo che i veneziani alimentino scientemente l'alcolismo. Perché ascoltami, amico ristoratore: non è possibile che mi dai uno spritz a due euro e una margherita me la fai pagare 9. Tu comprendi che così io rischio di finire a mollo nel canale prima di cena e sì, è piuttosto indelicato.

A dispetto del fatto che fosse la mia prima volta a Venezia, comunque, non ho visto praticamente nulla di canonico, se si esclude piazza san Marco - aiutami a dire wow - e il ponte di Rialto - aiutami a dire giapponesiovunque - piuttosto un paio di chicche che mi sento di consigliare: la mostra sulla Divina Marchesa [Luisa Casati, amante di D'Annunzio NdB] a Palazzo Fortuny e il labirinto di Borges sull'isola di San Giorgio. Borges, capite? Quello che ha scritto la frase che campeggia sotto il titolo del blog. Laggioia, la commozione.

Poi c'è il lato emotivo, e qua cambiamo registro.
C'è quella sensazione di vivere un contesto goliardico, in compagnia della Dirimpettaia, ché per la prima volta ci siamo vissute così h24 ed è stato bello riconoscere la sintonia vicendevole anche al di fuori dei loculi lavorativi.
C'è quel bisogno di pausa, di prendersela comoda, anche se poi nei fatti l'acido lattico nelle gambe sta ancora parlando con gli angeli, ma è una stanchezza serena,  appagata, non invasa dallo stress e dalla velocità.

Il gigaconvegno cui abbiamo partecipato era in onore di Aldo Manuzio, che moriva 500 anni fa. Chieracostui? Un tipografo, un genio del suo tempo, uno che in vent'anni di attività è riuscito a rivoluzionare il mondo dell'editoria e il modo di leggere i libri. Ha inventato, fra le altre cose, la virgola, il carattere corsivo (se si chiama italic è perché è una sua invenzione), le collane editoriali, il libro tascabile, i best seller e più in generale il marketing editoriale. A inizio '500, a Venezia. Quella stessa Venezia scomoda, coi ponti, le strade strette, l'isolanità. Eppure.



Aveva un simbolo, quell'uomo là, un delfino attorcigliato ad un'ancora, che rappresentava un motto: Festina Lente. Che vuol dire, pressappoco, Affrettati lentamente. Cioè fai le cose, falle bene, precise, efficaci. Ma con calma, con attenzione. Non a tirar via. Goditele, che poi il risultato è migliore. E nello stesso tempo, rimani al passo, non ti crogiolare nel tuo, non ti nascondere sotto al plaid, sul divano. Esci, incontra altre persone, conoscile, approfondiscile. Cogli le occasioni per imparare e rimetti subito in circolo le conoscenze. Trova il bello nel mondo, dagli spazio, dagli importanza.


Forse non era proprio tutto così esplicito, nella sua testa, forse sono io che ingigantisco apposta il messaggio. E' che mi stanno morendo le piante, visto che non le sto curando da un po'. Mi stanno morendo abbastanza stimoli e non va bene: devo ridare colore e brillantezza allo sguardo che appoggio su cose e persone, ritrovare le scintille di bellezza, fare in modo di raccontarle in velocità. Essere rapida e attenta. Maga del multitasking e sommelier del dettaglio. Voglio fare surf e immergermi in profondità. Essere a un tempo ancora e delfino.
Un equilibrio perfetto.



14 commenti:

  1. Ok a me Venezia nun me piace, però giuro che festina lente mi ha spodestato i love pizza nella lista possibili tatuaggi e cioè voglio dire.

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    1. I love pizza è imbattibile, manuzio sarebbe d'accordo!

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  2. Un motto bellissimo.
    Come Venezia. Vedo che te la sei goduta alla grande :)

    Moz-

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  3. Beata te che ti sei divertita, a me Venezia ricorda brutti ricordi..

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    1. È un peccato quando i bei posti sono rovinati dai brutti ricordi.. A me è successo con Siena..

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  4. Venezia raccontata così è davvero bellissima. Dovrò andarci anche io, prima o poi.

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  5. Ciao Vale! :)
    Intanto, io pure come te non ho mai visto Venezia, prima o poi ci dovrò andare! lo dico sempre ma poi opto per altri luoghi, mannaggia ^^ Detto questo, non conoscevo questo Manuzio nè il suo motto del quale, assolutamente, tu hai dato un'ottima e condivisibilissima chiave di lettura :) E' un bel monito insomma, fare le cose per bene, nel tempo giusto, con puntualità, "sa" molto dei valori in cui credo io, poi certo riuscirci non è sempre facile perchè ci sono tante distrazioni, o cose che possono fiaccarci.
    E quindi oh, non ti far fiaccare, che le piante al limite si ricomprano, gli stimoli no :) Perciò dai, prendi la tavola da surf e vai, piena di quell'entusiasmo che cerchi e che puoi trovare a pochi passi da te, se solo lo vuoi davvero :)

    Un abbraccione :)

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    1. Eheheh Maurizio, sono sicura che manuzio ti sarebbe stato simpatico! Peccato solo che avesse la fissa del greco.. :P grazie del consiglio comunque, hai proprio ragione!! Ti abbraccio!

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  6. nemmeno io ho mai visto venezia, comunque quando hai descritto l'odore del mare mi ti ho capita in pieno. L'odore di cozze <3

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