venerdì 16 ottobre 2015

Come stai?

Come stai?
Come sto? Che domanda... Come sto... Dipende, ecco, dipende, oggi per dire 'no schifo, ieri 'no schifo un po' di meno, due giorni fa alla grande. Va così.

Come stai?
Sto in bilico, tanto per cambiare. Equilibri instabili, solita storia. Abituarcisi mai.
E' che forse c'ho il baricentro più alto, da un po', e tendo a caracollare più facilmente.

Come stai?
Bah... Che vuoi che ti dica. Da due mesi guardo dritto davanti a me, senza sbirciare i piedi, chi si ferma è perduto. O è caduto, peggio. Non è lecito cadere, non si può. Bisogna. Restare. In piedi. Pilastri. E sì, alla fine sono stata brava, alla fine mi sembra di aver resistito bene.
Ho fatto tutto da sola.
Che bambina grande.

Come stai?
Sì ma tu chi sei? Chi sei tu, che me lo stai chiedendo? No perché mi sa che sei solo una voce nella mia testa, sei solo un'eco della mia voce. Come sto? Tanto vale che me lo chieda direttamente da sola.
E' questo il problema. Chiederselo da soli. Darsi una risposta sufficiente, esaustiva. Capire cosa c'è che non va, rimpicciolire il problema fino a farlo scomparire, o forse solo fino a renderlo minimo abbastanza da nasconderlo dietro a qualche sinapsi. Razionalizzare e reagire. Razionalizzare e metabolizzare. Ti piacciono queste parole, eh? Passerà. Passerà tutto e tornerai come prima.

Come stai?
Che poi succede che qualcuno te lo chiede davvero, come stai? Ed è come essere un castello di carte in mezzo alle correnti d'aria. Succede che crolli e non te lo aspetti. Succede che crolli quando meno te lo aspetti. E basta un niente.
Non ero così, io non ero così. E allora come è possibile che adesso.. Davvero volete convincermi del fatto che non è indolore questo meccanismo? Che mostrarsi incrollabile ti rode dall'interno come le termiti? Che non posso dominare le mie reazioni emotive?

Come stai?
Magari starei meglio, se me l'avessero chiesto di più, come stai? Sono arrabbiata, arrabbiata col mondo. Magari starei meglio, sarei meno satura, più lucida, se non avessi dovuto fare tutto maledettamente da sola, se l'intuito degli altri fosse arrivato a capire che bastava chiedere, come stai? E magari ascoltare. Magari farmi parlare un po' di più.

Mi manca la sicurezza dei rapporti profondi.
Il poter dire: parliamo. Lo sfogo. La lentezza di farmi ascoltare. E mi manca anche il racconto degli altri, le confidenze. Che sono qui. Parlatemi. Sono qui.
Dov'è che sbaglio?
E' il tempo?
E' il mio carattere? Sembro spocchiosa? Sarcastica? Superiore? Cosa?
Fatemi capire.
E capitemi, maledizione.

5 commenti:

  1. Io e te ci capiamo al volo... siamo sempre molto empatici.
    Il "Come Stai?" è sempre una domanda ardua...

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    1. Sono contenta di ritrovarti Marco, e di condividere una volt ancora gli stessi pensieri con te. Ti abbraccio :)

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  2. Ciao Valeria. Sai, davvero, pochi giorni fa mi chiedevo proprio come stessi, soprattutto dove fossi e come ti andasse dal momento che non scrivevi da un pochino. E, solitamente, quando accade questo o va tutto bene o all'opposto, raramente ci sono vie di mezzo.
    E' forte quello che hai scritto, è anche condivisibile perchè, per alcuni momenti del mio passato, mi ci sono rivisto anch'io, la voglia di parlare, di un'attenzione in più, la sensazione di essere da solo con tutti i pesi solo e soltanto sulle mie spalle. Credo siano momenti che comunque "ci stanno", perchè non può essere sempre tutto ok, come uomini difficilmente lo accettiamo, a volte noi stessi cerchiamo di non renderci facili alcune cose addirittura,
    In ogni caso, io mi permetto di ipotizzare che il forte cambiamento che ha avuto la tua vita ti abbia aperto un capitolo nuovo al quale sicuramente nessuno è mai preparato. E quindi stai imparando, stai scoprendo le difficoltà di una ragazza che non è più solo ragazza, ma donna, moglie, un individuo fatto e finito.
    Posso solo consigliarti quindi di cercare di respirare, pur se è difficile scrollati di dosso almeno le cose che senti più pesanti, e poi cerca di fare un passo alla volta, di riscoprire te stessa e quella che sei, non quella che eri. Che poi magari le due cose combaceranno, ma non per forza. E se ti accorgerai di essere cambiata non sarà un problema, dovrai solo trovare un tuo nuovo equilibrio. Ovviamente è più facile farlo con qualcuno che ti ascolta e ti sta vicino, ma io non dubito assolutamente che tu ce l'abbia... quindi... cerca il suo aiuto, non mancherà ;)

    Un grande abbraccio, sono stato felice di rileggerti :)

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    1. Ciao Maurizio! Grazie per le tue parole! Tante volte, in questi due mesi, ho pensato di ritornare qui e scrivere, ma per mille ragioni non l'ho fatto e la cosa che di più mi è mancata sono proprio i commenti come il tuo: quelli di persone che si conoscono solo nella dimensione virtuale, ma con le quali si condividono pensieri e sensazioni intimi, più che con le persone che ci stanno intorno nella realtà.
      Spero di non stare via più così a lungo.
      Ti abbraccio!

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    2. Lo spero anche io allora. Per te, ma non solo, visto che anche se solo "virtualmente" manchi a chi ti segue, e come hai scritto condivide tante cose con te :)

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