giovedì 22 aprile 2010

L'insostenibile leggerezza dell'essere

«Nel regno del Kitsch impera la dittatura del cuore.
I sentimenti suscitati dal Kitsch dvono essere, ovviamente, tali da poter essere condivisi da una grande quantità di persone. Per questo il Kitsch non può dipendere da un asituazione insolita, ma è collegato invece alle immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nela memoria: la figlia ingrata, il padre abbandonato, i bambini che corrono sul prato, la patria tradita, il ricordo del primo amore.
Il Kitsch fa spuntare, una dietro l'altra, due lacrime di commozione. La prima lacrima dice: Come sono belli i bambini che corrono sul prato!
La seconda lacrima dice: Com'è bello essere commossi insieme a tutta l'umanità alla vista dei bambini che corrono sul prato!
È soltanto la seconda lacrima a fare del Kitsch il Kitsch. La fratellanza di tutti gli uomini della terra sarà possibile solo sulla base del Kitsch.


Nessuno lo sa meglio dei politici. Quando c'è in giro una macchina fotografica, si precipitano subito verso il bambino più vicino per sollevarlo in aria e baciarlo sulla guancia. Il Kitsch è l'ideale estetico di tutti gli uomini politici, di tutti i partiti e i movimenti politici».

Milan Kundera.

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