giovedì 5 settembre 2013

Galleggiando

Negli ultimi giorni ho letto più di un post, nelle case dei blogger che frequento, dedicato a Settembre, a quanto questo mese sia a tutti gli effetti un 'capodanno' psicologico e concreto, e al fatto che per questo merita di essere celebrato e accolto con entusiasmo e aspettative.

I miei ultimi settembri sono stati effettivamente conformi a questo stereotipo: solo l'anno scorso, di questi tempi, stavo per concludere gli esami della specializzazione e firmavo ben due contratti di lavoro. Oserei dire, ben oltre le mie più rosee aspettative...

Quest'anno... mah.
Galleggio.

Da giorni ormai, vivo in una specie di bolla adimensionale, acronica, silenziosa.

C'è che la mia precarietà mi salta addosso con violenza sempre uguale, non appena ne ha l'occasione, e mi colpisce, mi ferisce, mi fa vacillare.
C'è che quando questi attacchi arrivano, mi accorgo con lucidità di quanto labile sia la mia rete di sostegno, qui fra le Alpi.

Non so perché sia così.
Vivo qui da quattro anni ormai, eppure le persone da chiamare quando la malinconia è troppa e i punti fermi barcollano sono pochissime, a volte non è nessuno.

Mi rendo conto che forse è fisiologico, che i legami di amicizia più forti si riescono ad instaurare solo prima, a scuola, o all'università. Mi rendo conto, più che altro, che per me è stato così. E che quindi, per forza di cose, adesso sono tutti legami lontani.
Roma, Catanzaro, o punti dispersi dell'Italia, del Mondo, per chi, come me, ha dovuto e voluto spostarsi ancora, spostarsi più in là.
E sì, mi mancano, soprattutto in momenti come questo.

Momenti galleggianti.
Momenti che passo da sola. Cercando a più non posso di far scorrere l'orologio in fretta, occupando mente e mani in altro, in roba futile, visto che adesso sono obbligata a non lavorare, ad aspettare (si spera poco) che cose si sblocchino, o ripartano.

Ho voglia di stare o contatto con la gente, di vestirmi, truccarmi e uscire, vedere, parlare, conoscere. Per poi tornare e godermi casa mia, che deve smetterla di essere anche - ultimamente soprattutto - un ufficio.

Ho sbirciato timidamente siti di associazioni culturali, scuole di danza, volontariato, coworking, e boh. Non so. Ma accetto consigli.
Salvagenti.
Zattere.
Pedalò.
Boe.

Per continuare a galleggiare.

Poi magari, se capita, entro la fine del mese due bracciate riesco pure a darle.

16 commenti:

  1. Ti capisco, perchè da quando cominciai l'università e "lasciai" il mio paese, mi sono sempre spostata e ora sono giunta a Roma. Ogni spostamento comporta una rivoluzione. Non è sempre facile ripartire da zero, ricostruire la propria vita in una nuova realtà e rifarsi delle amicizie. Trovo, però, che per quanto sia difficile sia anche molto stimolante. Serve il coraggio per affrontare la situazione e, soprattutto, i momenti di sconforto che inevitabilmente ci sono. Ti mando un forte abbraccio

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    1. Non è facile soprattutto trovare occasioni di incontro e di confronto con altri, che non siano solo di passaggio... grazie dell'abbracio! :*

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  2. Quanto mi piace sta ragazza!? :D Hai uno stile davvero unico, poi il finale con le boe e i pedalò... ahaha, da applausi :)))
    Ma a parte questo, credo di non poter capire fino in fondo la tua e molte altre situazioni di "trasferimenti", perchè essendo nato nella grande città... non ne ho affrontati per quanto mi riguarda, e credo che certe situazioni le può capire a pieno solo chi c'è passato allo stesso modo. Però penso invece di poter capire il discorso della tua necessità di "sostegno", di "appoggio", di "galleggianti vari", quello si, perchè quello è un concetto che nasce e si sviluppa a prescindere da dove siamo, cioè, il valore di questi "appoggi", SE SONO VERI, è del tutto slegato dalla vicinanza geografica: magari sie molto più vicina tu a qualcuno del tuo paese che una che vive nella tua città da sempre, con gli amici di sempre. Non è sicuro, ma è possibile, poi certo, la vicinanza aiuta, in tutti i tipi di rapporti, anche perchè spesso questi vanno "coltivati" anche con piccoli gesti, piccole sorsate d'acqua come una passeggiata insieme, una telefonata inattesa, perchè altrimenti, per sciocchezze, rischiano di "inaridire". Comunque sia, è difficile dire se gli "amici" della scuola o dell'università come del posto di lavoro siano, poi, in realtà i veri "amici", perchè in fondo è gente che, in partenza, è stata messa là a caso, non ce la siamo scelta noi. Poi chiaro, magari qualcuno è diventato veramente "amico", prezioso e importante, ma quello è un termine che io uso con giudizio e "affido" a pochi: "amico" è chi c'è anche quando non c'è, è chi ti capisce da uno sguardo, chi ha la parola giusta quando serve davvero, poi ci sono tanti, pure ottimi, "conoscenti", che però vanno presi come tali. Non te lo dico per abbatterti bensì per il contrario, per farti "stringere" alle cose e alle persone più importanti che ci sono, per te, e se non ce ne sono tantissimissime ne potrai sempre trovare, se ne hai bisogno: non puoi aspettarti dai "conoscenti" il tipo di cose che, mi sembra di capire, cerchi tu. Quello è un livello "alto", un livello che non tutti riescono intanto a capire e, se pure lo capiscono, a dare. Io c'ho messo un pò, ma l'ho capito questo, e spero che possa farlo anche tu. In fondo basta davvero poco, e se sei consapevole e serena tu per prima, vedrai che le boe, i pedalò e gli appigli, quelli veri, li scorgerai finalmente bene. E, chissà, magari ne troverai dopo qualche bracciata senza paura pure altri... non "messi lì" dalla sorte per te, ma voluti, cercati e trovati, magari attraverso queste esperienze che hai "timidamente sbirciato", trovando persone a te affini nelle tue passioni, che è già un buon inizio :) Anche se, poi, magari le persone che ti capirebbero e aiuterebbero di più non amano il coworking o la danza e vivono dall'altra parte del globo... ma questo, in fondo, è il bello/brutto della vita :) "Trovarsi" è tutto, e cambia quasi tutto, perchè anche la stessa cosa può essere molto diversa se vista da un altra prospettiva :)

    Dette tutte ste (inutili mi sa, poi io mi dilungo... che "soggettaccio" ^^) cose, ti mando un grande abbraccio e spero che ben presto tu possa molto più che galleggiare, anzi, magari proprio guidare una bella nave verso i luoghi che preferisci :)

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    1. Grazie Maurizio, per le tue parole! Sei veramente affettuoso! E hai ragione, su tutto: so, riconosco bene quali sono le persone che mi fanno da appoggio, e purtroppo sono tutte piuttosto lontane... non è il pensiero di non averle che mi spaventa, piuttosto l'impossibilità di avere quei 'piccoli gesti' di cui anche tu parli, e che, in momenti no, sono esattamente la carica di cui avrei bisogno.

      Comunqeu, se divento capitano ti offro una crociera nei mari del sud ;))

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    2. Figurati :) e anzi perdonami se mi sono dilungato forse troppo, è che se faccio le cose ci tengo a farle bene altrimenti evito proprio, e non so, il tuo post mi sembrava meritasse la giusta attenzione, e tu una certa "cura", perche' la dolcezza non si puo' mai ignorare, e io non resisto quando la incontro visto che la trovo merce rarissima :) ammesso poi che un commento mio sia una cosa positiva da "meritarsi" e non , piuttosto, il contrario ^^

      Per la crociera, magari! È una cosa che prima o poi vorrei proprio fare, quindi aspetto cenni dalla capitana della nave ;) ciao ciao vale :)

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    3. Grazie Maurizio :°) i tuoi commenti sono sempre i benvenuti!

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  3. Se può consolarti io non mi sono mai mossa dal luogo che m'ha visto nascere eppure le persone da chiamare nei momenti off son sempre quelle due.
    Però, diavolo, hai il tuo blog e le tue commentatrici, ti par poco?

    Ti bacio cara

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  4. Anche per me questo settembre è diverso dagli altri, ma (finora) in bene.
    Sì, è sempre il settembre in cui ricomincia idealmente la stagione, dalla tv alla scuola.
    Ma stavolta, dopo... mhh.. venticinque anni, non ho a che fare con scuola ed esami. Un settembre libero, diverso, spensierato (e persino pagato)... che potrò godermi :)

    Un abbraccio, e non fare la salsa di pomodoro!! XD

    Moz-

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    1. Moz, spero che questo settembre si risollevi presto e bene, che qui c'è bisogno di ripartire in fretta... poi certo, sapere che venerdì prossimo ricominciano csi e dexter mi regala già qualche timido sorriso... ;)

      ps: la maionese, Moz! la maionese...

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  5. Ti capisco.
    Anche per me questo settembre sta cambiando tutto: come potrà cambiarmi la vita, tutto potrebbe crollarmi addosso.
    Quello che dico sempre per esorcizzare i nostri problemi, drizziamo le spalle e carichiamo a testa alta!

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    1. Si sta sempre in bilico, Marco, e non ci si abitua mai a questi precari equilibri... ma la postura che mi suggerisci aiuta tanto... grazie!

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  6. Galleggiare è meglio che andare a fondo... Ce la farai :) basta solo aver pazienza ed aspettare... Un bacio e un abbraccio

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