Perché Babele?

Babele esiste perché è un concetto che mi attira da sempre.

Babele è il posto in cui tutti parlano lingue diverse e nessuno capisce cosa sta dicendo l'altro, e già solo per questo mi rappresenta in due modi: amo la Lingua e le lingue, ho dedicato allo studio delle storie venute da un passato lontanissimo gran parte dei miei anni da universitaria, e tuttavia non sono in grado di parlare nessun idioma straniero (l'inglese un pochino, ma mai con convinzione), né di capirlo fino in fondo. Mi piacciono i testi scritti, il loro suono individuale, e amo l'idea che le storie sopravvivano a chi le ha create e, in qualche modo, lo rendano immortale. E poi - soprattutto - sono convinta che l'incomprensione sia parte di ogni comunicazione e che ne sia anche il motore creativo, visto che per spiegarci e per convincere gli altri della bontà delle nostre idee investiamo la gran parte delle nostre energie.

Babele è il posto in cui si sta costruendo una torre. Mi piace costruire, avere progetti e obiettivi da raggiungere, non stare con le mani in mano, creare dei legami che mi diano sicurezza.

Babele è una biblioteca, e contemporaneamente è un labirinto (colpa di Borges e del suo racconto). Mi circondo di libri da quando sono al mondo e, in un modo o nell'altro, sono riuscita a farne il mio lavoro, pur precario, e sottopagato, e sottovalutato.

Babele è il nome che ho scelto per il mio blog, perché mi piacerebbe che fosse il contenitore di tutto ciò che, filtrato dalla mia esperienza quotidiana, la vera Babele rappresenta: parole, caos, impegno, vicoli ciechi, strade mai viste, storie mai lette, pensieri difficili da esprimere, dettagli, combinazioni, echi di altri luoghi, leggerezza e speranze.

Benvenuto, a chi vorrà percorrere un pezzo di labirinto con me.

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