Apro gli occhi. 3:46.
Primo pensiero: fossero state le 3:07 avrei pensato di trovarmi quel film dell'orrore che ho visto la settimana scorsa. Bel film, davvero.
Madò che mal di schiena. La palestra, certo, colpa della palestra.
Vabbè ora mi riaddormento, dai. Mi riaddormento.
Macchè.
Provo a muovermi. Mi accorgo che la mia mano è intrecciata alla tua, sopra la mia testa.
Piano piano, la stacco e mi metto supina. Tu di riflesso ti muovi, ti giri sul fianco destro e mi dai le spalle.
Cerco di portare avanti un esercizio di rilassamento dei muscoli, che mi accorgo essere tesi e contratti, partendo dai piedi e via via più su, le gambe, la schiena, le spalle, le braccia. Mi fermo ai piedi, poi i pensieri si affastellano e mi impediscono di cedere al sonno.
C'è vento, domani pioverà.
A settembre non dovrebbe fare questo freddo, non di già.
Domani mattina cosa posso fare.
Aspettare la mail, mettere la felpa, aspettare la telefonata, guardare un telefilm, o due, magari tre.
Chissà se il Mulo ha finito di scaricare quegli episodi.
4:03.
Sta succedendo di nuovo. Non dormo.
Un'amica mi ha consigliato, in questi casi, di alzarmi e andare a fare pipì, così poi sono più rilassata e posso riaddormentarmi. Ok, proviamo.
Mi alzo. Accendo la luce del bagno cercando di aprire gli occhi il meno possibile. Che schifo, un insetto sul bordo della vasca. Checcazzo. Ti sveglio? No, dai, posso farcela da sola.
Vado in cucina, accendo la luce (chissà, magari con tutte queste luci accese ti svegli...), apro il mobiletto sotto al lavello, prendo lo sgrassatore, ritorno in bagno e stermino l'intruso con tre o quattro spruzzi. Faccio pipì, ma ormai non credo più nell'efficacia del metodo: troppi imprevisti.
Scarico pipì e cadavere dell'insetto, spengo la luce, torno a letto a tentoni.
Mi stendo, tu sei supino ora, e russi. Ti spingo un po' (magari ti svegli) per girarti sul fianco. Mi giro anche io e ti abbraccio. Sei caldo, come sempre.
Questa non è la mia posizione, sto scomoda.
Faccio ripartire il giro: supina, poi sul fianco sinistro, poi a pancia sotto, col un braccio sotto il cuscino. La posizione che preferisco. Ma la schiena così torna a farmi male.
Di nuovo supina, di nuovo provo con l'esercizio di rilassamento.
Niente.
Gli occhi formicolano, la testa pulsa.
Il corpo mi chiede di dormire, la testa non ne vuole sapere.
Mi manda in circolo scariche di visioni che accendono la mia attenzione, mi ritrovo ad autodettarmi lettere per più destinatari, lettere che magari scriverò fra qualche mese, magari me le ricorderò.
Chissà cosa succederà.
Chissà come succederà.
Scenari apocalittici portano via disastrosamente tutte le persone a cui voglio bene.
Le spalle sono più contratte di prima.
Mi dico Non aprire gli occhi, Non guardare che ora è.
4:30.
Sono fottuta.
Serve a nulla la tisana, la stanchezza post-esercizio fisico, il sonno delle 11 e mezza.
Fortuna che domani non devo andare a lavorare.
Fortuna? Fortuna una beata m...
Quando non dormo divento scurrile.
Penso troppo.
Penso e sbadiglio e mi stiracchio. E no, non va bene, così tendo a svegliarmi ancora di più.
Dai, ti prego, ti prego, cedi.
Non so quanto va avanti. Certo almeno un'altra mezzora buona.
Fuori il vento continua a fare un casino dell'ottanta, sento gli oggetti sul balcone che rotolano da una parte all'altra, poi, a un certo punto, più nulla.
Vieni a svegliarmi, alle sette e quaranta. Hai preparato la colazione e sei dolce, premuroso, mi rendi lieve l'inizio della giornata, perché sai, tu lo sai.
Te ne sono grata, infinitamente.
Primo pensiero: fossero state le 3:07 avrei pensato di trovarmi quel film dell'orrore che ho visto la settimana scorsa. Bel film, davvero.
Madò che mal di schiena. La palestra, certo, colpa della palestra.
Vabbè ora mi riaddormento, dai. Mi riaddormento.
Macchè.
Provo a muovermi. Mi accorgo che la mia mano è intrecciata alla tua, sopra la mia testa.
Piano piano, la stacco e mi metto supina. Tu di riflesso ti muovi, ti giri sul fianco destro e mi dai le spalle.
Cerco di portare avanti un esercizio di rilassamento dei muscoli, che mi accorgo essere tesi e contratti, partendo dai piedi e via via più su, le gambe, la schiena, le spalle, le braccia. Mi fermo ai piedi, poi i pensieri si affastellano e mi impediscono di cedere al sonno.
C'è vento, domani pioverà.
A settembre non dovrebbe fare questo freddo, non di già.
Domani mattina cosa posso fare.
Aspettare la mail, mettere la felpa, aspettare la telefonata, guardare un telefilm, o due, magari tre.
Chissà se il Mulo ha finito di scaricare quegli episodi.
4:03.
Sta succedendo di nuovo. Non dormo.
Un'amica mi ha consigliato, in questi casi, di alzarmi e andare a fare pipì, così poi sono più rilassata e posso riaddormentarmi. Ok, proviamo.
Mi alzo. Accendo la luce del bagno cercando di aprire gli occhi il meno possibile. Che schifo, un insetto sul bordo della vasca. Checcazzo. Ti sveglio? No, dai, posso farcela da sola.
Vado in cucina, accendo la luce (chissà, magari con tutte queste luci accese ti svegli...), apro il mobiletto sotto al lavello, prendo lo sgrassatore, ritorno in bagno e stermino l'intruso con tre o quattro spruzzi. Faccio pipì, ma ormai non credo più nell'efficacia del metodo: troppi imprevisti.
Scarico pipì e cadavere dell'insetto, spengo la luce, torno a letto a tentoni.
Mi stendo, tu sei supino ora, e russi. Ti spingo un po' (magari ti svegli) per girarti sul fianco. Mi giro anche io e ti abbraccio. Sei caldo, come sempre.
Questa non è la mia posizione, sto scomoda.
Faccio ripartire il giro: supina, poi sul fianco sinistro, poi a pancia sotto, col un braccio sotto il cuscino. La posizione che preferisco. Ma la schiena così torna a farmi male.
Di nuovo supina, di nuovo provo con l'esercizio di rilassamento.
Niente.
Gli occhi formicolano, la testa pulsa.
Il corpo mi chiede di dormire, la testa non ne vuole sapere.
Mi manda in circolo scariche di visioni che accendono la mia attenzione, mi ritrovo ad autodettarmi lettere per più destinatari, lettere che magari scriverò fra qualche mese, magari me le ricorderò.
Chissà cosa succederà.
Chissà come succederà.
Scenari apocalittici portano via disastrosamente tutte le persone a cui voglio bene.
Le spalle sono più contratte di prima.
Mi dico Non aprire gli occhi, Non guardare che ora è.
4:30.
Sono fottuta.
Serve a nulla la tisana, la stanchezza post-esercizio fisico, il sonno delle 11 e mezza.
Fortuna che domani non devo andare a lavorare.
Fortuna? Fortuna una beata m...
Quando non dormo divento scurrile.
Penso troppo.
Penso e sbadiglio e mi stiracchio. E no, non va bene, così tendo a svegliarmi ancora di più.
Dai, ti prego, ti prego, cedi.
Non so quanto va avanti. Certo almeno un'altra mezzora buona.
Fuori il vento continua a fare un casino dell'ottanta, sento gli oggetti sul balcone che rotolano da una parte all'altra, poi, a un certo punto, più nulla.
Vieni a svegliarmi, alle sette e quaranta. Hai preparato la colazione e sei dolce, premuroso, mi rendi lieve l'inizio della giornata, perché sai, tu lo sai.
Te ne sono grata, infinitamente.
<3 :°)
RispondiEliminaps: daje de rum e pera... ieri sera so' crollata! ;)
bene! ciao ciao Camomilla Bonomelli...(quella solubile ovviamente... che l'altra, dopo 5 minuti, non ha più senso...)
Eliminaahahahahahahahahahaha!!!! sto ridendo sola davanti il pc!!!! come faccio a rimuovere certe cose???
Eliminacose belle che rimarranno negli annali forever and ever :D
EliminaI metodi anti-insonnia falliscono sempre. Io ci rinuncio, mi alzo, vado in salotto, guardo la tv, mangio, leggo e alle 5 di mattina crollo.
RispondiEliminaSon cose...
Sì, cheppalle... io desisto dal 'mettermi in moto' per il timore di svegliarmi ancora di più, ma in effetti il dormiveglia è quasi più fastidioso...
EliminaGuarda, quando non si riesce a prendere sonno, non c'è niente che tenga... devi solo aspettare che la stanchezza -tanta stanchezza- prenda il sopravvento definitivamente. Sennò starai lì a rimurginare, a girarti e rigirarti, a sentire rumori molesti...
RispondiElimina...per fortuna sei riuscita a cedere a Morfeo... :)
Moz-
Dio, i rumori molesti! E soprattutto i vicini molesti!
EliminaIl problema, caro Moz, è che la scena ricorre una notte sì e l'altra pure, uff...
Forse non sei tanto tranquilla tu.
EliminaHai provato con camomilla, valeriana?
Poi chessò, guarda un programma rilassante, o leggi qualche cosa di divertente...
I rumori molesti: una volta il gocciare del rubinetto mi si era messo in testa, martellante, non riuscivo a chiudere occhio. Era ossessionante. Secondo me per far impazzire qualcuno questa è un'arma precisa!
Moz-
C'era un fantastico cartone animato di paperino che lo vedeva proprio in questa situazione... esilarante!
Eliminapurtroppo ne sto provando di ogni... vado al letto stremata ma, invariabilmente, verso le 3 e mezza mi sveglio e di lì in poi è una lotta! E' un periodo un po' travagliato... spero che passi! :)
ps: il cartone è questo: http://www.youtube.com/watch?v=VflAq-SIma8
Scopro con piacere, e pure un certo divertimento perché credevo di dormirci solo io in quel modo (^^), della comune posizione di riposo preferita :))) l'ho trovato un dettaglio carinissimo ^^ ciao Vale ;)
RispondiEliminaeh eh eh... mia nonna mi diceva che pure mio nonno dormiva così! Io la trovo comodissima!!!
Eliminaun abbraccio Maurizio!
Quando prende così, la notte non passa più. E quando succede che il giorno dopo devo svegliarmi presto mi prende un nervoso che allora si che non dormo.
RispondiEliminaVerissimo! Tanto più presto è la sveglia, tanto più difficile è riprendere sonno!
EliminaGran brutta cosa l'insonnia...a me, per fortuna, non capita quasi mai, ma quando ti piglia non ci sono santi che tengano. Io di solito mi mettevo a leggere, la luce e le scritte alla fin fine affaticano...coraggio Vale!! :-)
RispondiEliminaGrazie Bì! bello rivederti da queste parti... :)
EliminaLascia stare... fino ad un mese fa tutte notti erano così. O quasi
RispondiEliminaNe sto - molto lentamente - uscendo... Tanta solidarietà!
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